Hai fatto cose grandissime come professore universitario, direttore di clinica, capo scuola, maestro. Per non parlare delle tue doti di chirurgo, insuperabile, capace di operare sotto una tenda con divaricatori ricavati dalle posate in acciaio sterilizzate, e di insegnare che tutto è facile a chi ti era vicino, tra una battuta ed uno scherzo.
A guidare il muletto, dai lasciamo perdere eri veramente una schiappa, diciamo pure negato.
Il primo te lo regalai io per natale, usato. Il venditore mi spinse ad un modello elettrico: se suo padre non lo sa guidare evitiamo il diesel, altrimenti facendo molte manovre si intossica col fumo. L’uomo aveva visto giusto, comprai per questo un modello a batteria.
Accumulatori ricondizionati e garantiti, fu una vera rivoluzione nell’organizzazione dei container di Ortopedici.Org da spedire: senza più fatica, mettendo tutto sopra ai pallet, mettevi dentro, tiravi fuori, poi ancora dentro e ancora fuori.
Le batterie sono esauste! ti lamentasti, ed il venditore, un po’ dispiaciuto venne al capannone, poi capì: per fare una semplice manovra da 5’, ci mettevi un’ora, e dopo una mezza mattinata il povero muletto era KO: per te il carico era una specie di “tetris”, dove la somma degli spazi morti andava ottimizzata per mettere dentro più roba possibile.
In 15 anni hai caricato almeno 25 container per l’Africa, l’ultimo nel 2019: dentro l’equivalente di varie sale operatorie, reparti, terapie intensive e tanto tanto materiale di consumo… tutto senza mai imparare a guidare il muletto, che sterza con le ruote posteriori: ne sa qualcosa la fiancata della Yaris, che ebbe decisamente la peggio mentre manovravi: con il sorriso dei bimbo che l’ha fatta grossa, dicesti alla mamma vabbè, un graffietto, domani faccio un passaggio in carrozzeria… la porta non si apriva neanche più … ma chi se ne frega, perché il fine giustificava il mezzo. La parla d’ordine divertirsi, ad ogni costo.
Oggi siamo alle prese con il carico di due container, come tu hai fatto per tanti anni: tocca a noi, senza di te: in effetti, l’inefficienza totale ed il “tetris” per farci stare tutto rende l’operazione molto molto divertente.
Anche io nel mio piccolo azzero le batterie per eccesso di manovre inutili! Avevi ragione tu anche in questo! Da gennaio con gli amici che ci aiutano ogni domenica abbiamo chiuso pacchi, ed ora mancano 22 giorni… stretta finale, ce la faremo, come tu, Alessandro Faldini, fondatore e primo presidente di OrtopediciOrg ci hai insegnato…
Prof. Cesare Faldini
che bello vedere il suo lato umano, Prof., quello che a noi pazienti un po’ sfugge mentre corre da un letto all’altro, da una stanza all’altra. E l’affetto per un papà che le ha lasciato l’insegnamento più bello, la gioia di aiutare gli altri, mettendosi in gioco in prima persona.
Un esempio per tutti.
Alessandro De Bonis
p.s.: …per me le sue batterie sono sempre super-cariche! Siamo tantissimi, ma lei ha sempre un’attenzione e una parola per tutti noi. Davvero grazie
Alessandro De Bonis